La Festa del Lavoro: Origini e Storia dei Tradizionali Festeggiamenti

La Festa del lavoro, un giorno utile per omaggiare e ricordare le lotte operaie, facendo sempre valere i diritti dei lavoratori. Continua a essere una Festa molto sentita, che riunisce migliaia e migliaia di lavoratori nelle piazze delle città italiane perché, in fondo, le molte conquiste sociali ottenute, vengono sempre messe in discussione. Ma quali sono le origini di questa festa che viene ancora ricordata il Primo Maggio?

La storia della Festa del lavoro: tutto ha avuto inizio in America

La tradizione del Primo maggio nasce grazie alle rivendicazioni per la giornata lavorativa di otto ore, nella metà dell’Ottocento. In America e in Australia si diffonde un movimento di lotta, grazie alle organizzazioni dei lavoratori. Nel 1866 per esempio, nell’Illinois, venne approvata una legge che introduceva la giornata lavorativa di otto ore, ma la sua applicazione venne fermata. Bisognerà attendere fino al 1 maggio 1867 per la vera entrata in vigore della legge: per l’occasione venne organizzata una manifestazione  a Chicago, con tanto di corteo composto da 10 mila lavoratori.

Il primo maggio del 1886 gli americani si rifiutarono di lavorare più di otto ore al giorno e il sabato non veniva più considerato un giorno lavorativo. Vi fu poi un evento che ha permesso all’1 maggio di diventare una data simbolo: il 4 maggio 1886 venne fatta esplodere una bomba a Chicago, durante una manifestazione operai. Perso la vita sette poliziotti e quattro civili. Un gesto che avrebbe per sempre cambiato la storia.

Da quel momento, questa data specifica è diventata l’identità vera dei diritti dei lavoratori, pronti a unirsi in tutto il mondo, così come deciso e ideato a partire dal 1889, a Parigi.

Il Primo maggio in Italia

In Italia, nel periodo del fascismo, è stata sospesa la Festa del Lavoro; divenne un evento con connotazione frondista, per esprimere l’avversione al regime. Nel nostro Paese però, il Primo Maggio del 1947 fu finalmente riconosciuta come festa nazionale, a causa dell’eccidio di Portella della Ginestra, in Sicilia. Quell’anno, a Piana degli Albanesi, vicino Palermo, la banda Giuliano colpì con i proiettili la folla di contadini che si era riversata in strada per festeggiare la fine della dittatura: 12 persone sono morte e 30 vennero ferite.

Il diritto delle “otto ore lavorative” è stato riconosciuto ai lavoratori italiani a 20 febbraio 1919. A partire dal 1990 è stato poi istituito il maxi concertone organizzato a Roma, con cantati e personaggi dello spettacolo pronti a riunirsi per i diritti dei cittadini, tra musica, monologhi e riflessioni in piazza.