GUIDA ALLE AGEVOLAZIONI PER L’IMPRENDITORIALITÀ GIOVANILE

Il fenomeno della nascita di nuove imprese ha assunto in Italia
un’importanza particolare, la dimensione media di impresa nel nostro
paese è inferiore a quella degli altri paesi industrializzati, ciò consente
il manifestarsi di tassi di natalità imprenditoriale superiori. E’ infatti
un risultato acquisito dalla letteratura economica che la presenza di
una rete diffusa di piccole imprese facilita in modo rilevante la possibilità
di spill-overs che si concretizzano nella fondazione di nuove
micro imprese individuali o con pochi dipendenti.

La presenza di una struttura industriale fondata sulla piccola dimensione agevola l’acquisizione
delle necessarie competenze imprenditoriali e contribuisce
alla creazione di un ambiente socio-culturale favorevole alla libera
iniziativa individuale.

Le autorità nazionali e locali, in Italia, si sono poste il problema di individuare
opportune misure di politica economica finalizzate ad intervenire
sul fenomeno del “lavoro autonomo”, in riferimento ai giovani
e al loro ingresso nel sistema produttivo del paese.

Per quanto
concerne i soggetti portatori di handicap, la legge-quadro 104/92, art.
18, comma 6, lett. a), riconosce alle regioni la disciplina, con proprie
leggi, delle agevolazioni per l’avvio e lo svolgimento di attività lavorative
autonome; la Regione Lazio, per esempio, con la l.r. n. 23/92 all’art.
1,comma 5, promuove il sostegno all’occupazione, con particolare
riguardo alle categorie svantaggiate, per sviluppare l’imprenditorialità
in forma singola o associata; disposizioni ribadite nella l.r.
n.29/96 , art. 3, commi 1 e 2, in cui sono individuati tra i soggetti beneficiari
della normativa quelle categorie svantaggiate definite dall’art.
1, comma 1, della legge n. 381/91.