La nostra è una attività di ricezione turistica
gestita grazie all’integrazione di ragazzi con
problematiche di tipo psicotico. Si tratta di
una casa per ferie, ristrutturata in modo da
non presentare barriere architettoniche, si
presta all’accoglienza di persone con disabilità
fisica, motoria, non vedenti e con altro tipo
di problema.
Naturalmente la nostra associazione,
l’Aurap (Associazione umbra ricerca
e assistenza a soggetti psicotici) è orientata
alla massima integrazione. Perciò la casa vacanze
è aperta a tutti.” Così la dottoressa Luciana
Silvestris, psicologa, membro dell’Aurap
e responsabile del progetto Casale Forabosco,
illustra le finalità e le caratteristiche del
lavoro del casale. “I disabili sono considerati,
nel nostro progetto sia come utenti che come
lavoratori.
Infatti il personale è composto da
persone con problematiche di tipo psicotico,
seguite dagli operatori, in particolare per gli
aspetti che riguardano l’ospitalità notturna e
la ristorazione. Si tratta di una gestione familiare
di una impresa che ha tutte le caratteristiche
per esserlo. Alcuni lavoratori, per
esempio, coltivano l’orto che è collocato all’interno
per ricavare gli ingredienti dei piatti che
vengono preparati dal ristorante. Il criterio di
coltivazione è quello dell’agricoltura biologica.
Certo non siamo di fronte a grandi estensioni
coltivate ma si fa del nostro meglio.”
Quali sono le mansioni che affidate a questo
tipo di lavoratori? “Nell’ottica della integrazione,
questo tipo di disabili è inserito a qualsiasi
livello del ciclo produttivo. Naturalmente
non è lasciato a sé stesso ma è seguito da un
operatore che fa anche da sollecitatore nei
suoi confronti. Tenendo fede alle finalità del
OSPITALITÀ IN UMBRIA
CASALE FORABOSCO
UN PROGETTO
PER DISABILI PSICHICI
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foreste. Solo grazie ai boschi, infatti,
l’acqua piovana può penetrare nel sottosuolo
dove si preleva tramite i pozzi.
Queste esperienze hanno fatto nascere
nei protagonisti la consapevolezza di
avere una visione comune rispetto al
fatto che per risolvere i problemi bisogna
affrontarli in modo pratico e non
solo teorico. Le soluzioni ecologiche
che si propongono alla società, devono
essere messe in pratica se si vuole
realmente sostenerle in un futuro, il
più possibile, prossimo.
Il piano, per la costituzione della cooperativa,
ha previsto due corsi di formazione
sui mestieri ecologici e un periodo
d’apprendistato tra soggetti che
si occupavano d’ecologia e persone
svantaggiate.
Questi corsi hanno permesso di riunire
alcune persone che hanno dato il via
alla cooperativa. Attualmente la cooperativa
integrata Reseda è composta di due settori di lavoro. Il primo, Educazione, si occupa d’edu- cazione ambientale, ecoturismo e ini- ziative di sensibilizzazione, è il settore che ha ereditato l’esperienza del WWF Castelli Romani nel campo dell’educa- zione ambientale. Il settore Natura si occupa invece di re- cupero naturalistico e gestione di aree verdi in modo ecologico, realizza e ge- stisce le Oasi scolastiche, un progetto scaturito dall’esperienza dell’orto bota- nico delle piante spontanee. Nel giro di breve tempo la cooperativa si prefigge anche di creare al suo inter- no un ulteriore settore, Sostenibilità, in grado di ideare e realizzare progetti sulle tecnologie appropriate e gli stili di vita. *Presidente della coop. Reseda
Reseda Società Cooperativa sociale integrata a r.l. ONLUS
Via Risorgimento, 85
00041 – Albano Laziale (RM)
CHE COSA FA RESEDA
Le attività del Settore Educazione sono:
• Escursioni, laboratori, incontri per le scuole
• Corsi d’aggiornamento e di formazione
• Realizzazione di campagne educative e di sensibilizzazione
• Ideazione e realizzazione di documenti e materiali didattici
• Progetti e percorsi didattici sull’educazione ambientale
Il Settore Natura fornisce i seguenti servizi:
• Gestione e realizzazione giardini
• Recupero naturalistico
• Realizzazione e gestione aree verdi, orti botanici, oasi naturalistiche e scolastiche
Il Settore Sostenibilità Ambientale si occupa di fornire consulenza e realizzare:
• Attività eco compatibili e sugli “stili di vita”
• Progetti sulle tecnologie appropriate
• Progetti territoriali per la sostenibilità sociale ed ecologica
A cura di Billi Gatto, in collaborazione con
Franco Leone, segretario generale della Cgil
Abruzzo.
Il gemellaggio tra Parco Nazionale d’Abruzzo e
Parco Nazionale del Pollino, voluto dai sindacati
dei pensionati Cgil Cisl e Uil, diventa
un’occasione per lo sviluppo dell’occupazione
di quei luoghi. Nel progetto sono fondamentali
anche le altre finalità da raggiungere: le imprese
sociali – che prevedono la partecipazione diretta
degli anziani -, la tutela ambientale, i servizi
alle persone, la promozione turistica, la valorizzazione
della cultura e delle tradizioni del
luogo, il recupero delle attività artigianali e degli
antichi mestieri, la promozione dei prodotti
locali e… chi più ne ha più ne metta.
Si tratta di un’idea originale che confronta due
realtà territoriali diverse, di regioni diverse caratterizzate
anche da un diverso sviluppo economico-sociale,
pur appartenendo alla stessa realtà
meridionale. L’obiettivo di tale progetto è quello
di arrestare i fenomeni di spopolamento, di riavviare
i processi di riequilibrio demografico, di incrementare
le possibilità di lavoro nei territori
dei Parchi. Ciò è legato essenzialmente all’inversione
di tendenza dello sviluppo socio-economico
nelle località interessate.
Il Parco Nazionale d’Abruzzo si estende principalmente
tra l’Abruzzo, il Molise, con una parte
marginale che interessa l’Alto Lazio e appartiene
ad un’area caratterizzata da due regioni che stanno
uscendo dal gruppo di quelle ancora in grado
di attivare l’intervento straordinario in base ai
parametri di sviluppo della Comunità Economica
Europea.
ECONOMIE SOCIALI
LE NUOVE OPPORTUNITÀ
DI SVILUPPO
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progetto, noi cerchiamo di fare in modo che questi
ragazzi siano in grado di provvedere sia all’andamento
del Casale che all’accoglienza verso gli
ospiti.
Il Casale è solo una delle attività dell’Aurap. Tra
le altre voglio citare il Club Freetime, centro di
aggregazione per adolescenti (non solo disabili)
gestito dai nostri ragazzi. Il Club è frequentato
dai ragazzi del quartiere, da giovani interessati
alle attività che si svolgono.” Quali? “L’animazione
comprende attività teatrali e altri progetti.